Nessuna preghiera, nessun credo, rendono l'uomo più devoto quanto la solitudine d'un bosco che stormisce al vento, o la libera vicinanza al cielo sulle vette dei monti
Julius Kugy

venerdì 2 maggio 2008

La prima cordata di Nadia

In una giornata luminosa ho portato la mia Alpin-Girl a cimentarsi con la sua prima via alpinistica. La scelta è caduta su di una vietta facile, divertente e panoramica, una classica dei corsi di alpinismo: lo spigolo del Glemine. Qualche nebbiolina di preoccupazione e tensione si levava questa mattina, ma col sole che scaldava sono subito evaporate lasciando spazio solo al sorriso e alla voglia di divertirsi.


Accompagnato il Nicolino a scuola (Eh si! Niente ponte per gli studenti di Codroipo!!) e sbrigate alcune commissioni, caricavamo ferramenta varia, corda e scarpette in macchina, e via alla volta di Gemona.


Parcheggiata l'auto a Stalis, esauriamo velocemente i preparativi e ci incamminiamo per il sentierino, a ridosso degli orti, che in pochi minuti ci porta all'attacco.


Un rapido ripasso su nodi, uso dell'assicurazione ventrale e soste e siam pronti. Nel frattempo un'altra cordata ci raggiunge all'attacco e... SORPRESA! Un'altro neofita alla sue prima esperienza in cordata!!


Bene, siamo pronti: sosta su di un albero, stringiamo le scarpette e via veloci fino alla prima sosta.


NAAADIAAAA MOLLLAA TUTTOOO CHE RECUPEEROOO!!!


VIEEENIIIII!!!!


E via!, la corda cade molle ai miei piedi mentre la recupero. Nadia smonta velocemente la sosta e in breve mi raggiunge. Passaggio di materiali, controllo della sosta e via per una altro tiro, gettando di tanto in tanto uno sguardo ai tetti di Gemona e alla vita che scorre lungo le sue vie. Mano a mano che i tiri si susseguono, il panorama si apre e spazia su tutta la pianura friulana. Si vede anche il mare! Il tepore di primavera, e i begli appigli fanno divertire Nadia e l'altro ragazzo che sale entusiasta.


Ci alziamo veloci e in breve siamo a ridosso della cima del Glemine, la pendenza dello spigolo si abbatte, trasformandosi in un canalino erboso che porta alla croce di vetta. Da qui il panorama è molto bello, complice il sole e l'aria tersa.

Foto di rito con la croce di vetta per la prima via di Nadia, e giù di nuovo verso Stalis, per il sentiero sdrucciolevole, che forse è ben più pericoloso della salita. In breve scendiamo verso i prati alle falde del Cuarnan e del Chiampon, che svettano sopra di noi, e raggiungiamo la macchina a Stalis.


Dopo camminate, ferrate, cime, ghiacciai d'alta quota e arrampicate in falesia, Nadia mi è compagna anche in cordata. E già si parla dello Spigolo de Infanti e delle Placche di Val di Collina... Chissà!


Intanto domani il Duca degli Abruzzi mi ha convocato per il Gamspitz... visto la bella giornata di oggi il menù di domani prevede Climbers alla piastra!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma che belle foto, si vede che le ha scelte una donzella gentile

Anonimo ha detto...

merito del fotografo che le scattava sig. impresari!! e speriamo che mentre le scattava mi avesse assicurato bene!!! ahahahah

Anonimo ha detto...

Brava Nadia! bell'inizio

Anonimo ha detto...

Grande Nadia: complimentissimi!!!!
Il battesimo del climber! E adesso.... paga da bere! Io di debiti così ne ho già tanti col tuo alpinboy!
Continua così!!!!
mandi a ducju