Il verde pianoro di Pratopiazza ci accoglie abbagliante in un manto di candida neve. Guardiamo in su, verso il Picco di Vallandro, la meta dell'indomani: è bello carico di neve!!!
Ci avviamo verso il primo obbiettivo, il monte Specie o Strudelkopf, 2307mt, e quando arriviamo al rif. Vallandro con vicino il suo forte diroccato, notiamo che nessuno oggi è passato da li. La strada che porta verso il monte neanche si intravede, del sentiero che "taglia" solo i primi metri sono sgombri...poi scompare anche lui nell'abbondante neve! Decidiamo di tentare per il sentiero e Luca generosamente comincia a inventarsi la traccia puntando dritto su per il pendio e la sella di m.Specie, 200mt più in alto. Partiti con un timido sole, il tempo decide di rifilarci prima un sottile nevischio, poi una tormenta di neve!!! Da poco sopra la sella intravediamo in lontananza la croce di vetta che compare e scompare tra i nuvoloni: dopo un breve dibattito sul "che fare", decidiamo di proseguire, sprofondando molte volte nella neve fino all'inguine. Un' improvvisa schiarita rende il paesaggio incantevolmente bianco e attraente e questo rialza i nostri animi conquistatori!! La grande Croce dei Reduci ci accoglie a 2h dalla partenza!! Mangiamo in fretta perchè i nuvoloni sono di nuovo in agguato e dopo alcune foto ai bei panorami, ci inviamo di nuovo verso la nostra traccia... quasi completamente cancellata dal vento e dalla neve caduta poco prima!!! Primo buon test per provare gli scarponi invernali appena presi!! (Punta Dufour arriviamo!!!)
Cena al rif. Pratopiazza a base di succulento minestrone d'orzo e fettona di prosciutto cotto con crauti e patate. Dolce, grappini vari e un paio di partite a Ramino concludono la serata in bellezza!
Visto i tempi e le difficoltà patite per raggiungere la facile cimetta del monte Specie, decidiamo di lasciar perdere la salita al Picco di Vallandro, sconsigliataci anche dalla gestrice del rifugio ("A piedi? zenza sci? no! no!")
Sabato mattina, un sole brillante illumina tutto e consultando la cartina, dopo varie opzioni la nostra scelta cade su un giro tra malghe nei dintorni di Passo Monte Croce di Comelico. Prima destinazione la malga Coltrondo. Imboccata la stradina innevata che la serve, c'incamminiamo con vari saliscendi e dopo un'ora e mezza la sua stalla bruciata da un recente incendio appare in vista. Il resto della malga che funge da agriturismo è monticata ma decidiamo di fermarci a mangiare poco più in alto, su una panchina con crocifisso che domina la vallata. Tempo neanche 10 minuti che un gruppo di caprette molto socievoli e golose ci circonda e comincia a reclamare le nostre vettovaglie!!! Dopo divertenti momenti e foto con le simpatiche bestiaccie, decidiamo di battere in ritirata e iniziamo la traversata in quota che ci porterà verso la nostra prossima meta, malga Nemes, non prima però di aver riempito le nostre pancette al riparo da famelici ovini!!!
Cena al rif. Pratopiazza a base di succulento minestrone d'orzo e fettona di prosciutto cotto con crauti e patate. Dolce, grappini vari e un paio di partite a Ramino concludono la serata in bellezza!
Visto i tempi e le difficoltà patite per raggiungere la facile cimetta del monte Specie, decidiamo di lasciar perdere la salita al Picco di Vallandro, sconsigliataci anche dalla gestrice del rifugio ("A piedi? zenza sci? no! no!")
Sabato mattina, un sole brillante illumina tutto e consultando la cartina, dopo varie opzioni la nostra scelta cade su un giro tra malghe nei dintorni di Passo Monte Croce di Comelico. Prima destinazione la malga Coltrondo. Imboccata la stradina innevata che la serve, c'incamminiamo con vari saliscendi e dopo un'ora e mezza la sua stalla bruciata da un recente incendio appare in vista. Il resto della malga che funge da agriturismo è monticata ma decidiamo di fermarci a mangiare poco più in alto, su una panchina con crocifisso che domina la vallata. Tempo neanche 10 minuti che un gruppo di caprette molto socievoli e golose ci circonda e comincia a reclamare le nostre vettovaglie!!! Dopo divertenti momenti e foto con le simpatiche bestiaccie, decidiamo di battere in ritirata e iniziamo la traversata in quota che ci porterà verso la nostra prossima meta, malga Nemes, non prima però di aver riempito le nostre pancette al riparo da famelici ovini!!!
Il nostro cammino si inoltra tra boschi e bianche vallette incantate!! Sembra di essere nell'immenso e selvaggio nord d'America!!! Anche qui Luca deve piu volte inventarsi la traccia e noi fiduciosi lo seguiamo, tra i vari "wuf" della crosta di neve che cede a lastroni sotto il nostro peso...fortuna che siam quasi in piano!!
Il sig. Loi ci indica anche una bellissima aquila in volo...magnifica!!! Dopo tanta beata solitudine, M.ga Nemes ci accoglie brulicante di famigliole che passeggiano per la stradina e ci guardano sbucare dall'alto con la neve fin alle ginocchia.
Il ritorno è un po' monotono dopo tanto splendore immacolato, ma è stata una bella scarpinata e i piedi cominciano a reclamare calzature più comode. Anche questa è un'altra "due giorni" da metter tra i ricordi più belli!!
3 commenti:
brava nadia, biel gir i veis fat. pecjat pa neif che no ves fat ol vallandro
Bravi lo stesso . Una escursione top con i nuovi Nepal Top.
Ah .... grazie per il passaggio sul mio blog.
Mandi
Luca "montagne sottosopra"
ma stomloi chi è? il terzo scomodo?
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